Buongiornissimo da Koris e dalle sue quattro ore di sonno. Che potrebbero essere anche tre, non è ben chiaro, i passaggi a un certo punto si fanno nebulosi. Alle dieci, mentre Koris guardava “Death Note” prendendo lezioni di cazzimma, ‘thieu si è messo a pigolare che era ora di andare a dormire; ‘thieu è un meraviglioso essere umano che ha bisogno delle coccole per addormentarsi, quindi si piazza a quattro di bastoni nel letto e russa appena ha deciso di averne avute a sufficienza. Il Koris-cervello, al contrario, ha captato il segnale orario delle isole Tuvalu ed era più arzillo che mai, soprattutto per un allenamento di overthinking intensivo. Verso le undici Koris insonne se n’è andata nell’altra camera perché si rigirava come una frittata e ‘thieu russava. Ha atteso. Ha atteso ancora. Ha atteso ancora e ancora. All’ora che si scoprì essere mezzanotte si è alzata ed è andata a prendere il computer perché se sei insonne tanto vale portarsi avanti con le serie. Koris ha guardato due puntate di “The Crown” nell’assurda convinzione che le avrebbero fatto venire sonno; in realtà, visto che odia un po’ tutti a turno, ogni volta che guarda “The Crown” Koris ha le energie sufficienti per rovesciare la monarchia, venendo a nuoto dalle sopra citate isole Tuvalu (ieri sera si è trovata d’accordo con la Tatcher e non solo perché impersonata da Gillian Anderson, direi che non si può fare peggio). Alle due Koris ha detto anche basta Netflix che c’abbiamo una dignità. Peccato che non c’abbiamo sonno. È seguita (almeno) un’ora di rigiramenti e piagnistei, con tanto di discesa nel gorgo nero che si fa sempre più vicino. Colonna sonora di motorini in strade perché il coprifuoco alle 18 è per gli stronzi. A un’ora imprecisata Koris si è addormentata per svegliarsi devastata alle sette. Devasto a parte, non resta molto.
Lunedì la Koris-mascella si è svegliata storta, letteralmente, al punto che Koris ha mangiato solo zuppe e yogurt perché se masticava le pareva che le stessero scalpellando la faccia. L’indomani aka ieri il dolore era sparito nel nulla. Non è dato sapere cosa sia successo o perché. Ora si leverà il coro del “è psicosomatico” e va bene, ok, la Koris-salute mentale è abbastanza deturpata da qualche mese a questa parte, ma se possiamo evitare di deturpare anzitempo l’involucro sarebbe accettabile. Che poi una si ritrova a piagnucolare alle tre di notte che magari è venuto (di nuovo) il momento di liberare l’anima dal suo carcere terreno e farla esistere in un’altra configurazione elettronica. Facciamo che non ne parliamo.
Dopo giorni se non settimane se non mesi di dubbio, pare che lo spettrometro gamma di Koris dovrebbe arrivare a fine marzo. Più o meno per quando è previsto il massimo picco di diffusione del coviddi che beve il the alle cinque e guida a sinistra, insomma, il coviddi degli stronzi di “The Crown”. C’è quella sottile aria di lockdown al momento opportuno, e finirà che lo spettrometro gamma sarà installato il quinto venerdì della settimana del settordici di lugliembre del duemilamai. Tanto il Koris-progetto non ha assolutamente buttato al cesso sei mesi. L’ottimismo è il profumo della vita, ma guada caso il coviddi non ti fa sentire i profumi.
Lunedì Koris deve tornare a Neutronland con frequenza perché arriva il suo tirocinante. In un altro periodo storico questa cosa forse le avrebbe generato altri sentimenti, tuttavia ormai i Koris-sentimenti si limitano a “speriamo di non nuocergli troppo”. A parte la paranoia che il tirocinante sia più sveglio e più intelligente di Koris, che ci vuole poco, e che la sbugiardi in quattro e quattr’otto come l’impostrice che è. Che si diceva dell’ottimismo?
Sempre per il ciclo “quando il bicchiere è mezzo pieno vuol dire che è avvelenato”, Koris ha discusso venerdì sera con l’editor del malloppo. Ha dovuto persino farsi le sue ragioni per certe modifiche su cui non era d’accordo, cosa che di solito non le è congegnale. L’editor ha annunciato che la prima parte del malloppo potrebbe persino uscire quest’anno se si sbrigano. Koris è abbastanza convinta che sarà una catastrofe nonché un flop perché non c’è nulla di pronto.
In cielo c’è la nuvola che porta la polvere del Sahara, ma sull’orizzonte degli eventi le nubi di tregenda non scherzano mica.