(Avvertenza: se avete una connessione lenta, saltate questo post. Sarà pieno di foto)
Koris stava camminando per la stazione di Kyoto sbranando un croissant, in estasi come solo qualcuno in astinenza da cioccolato e carboidrati sa essere. A un certo punto si sente chiamare in inglese.
“Ciao!”
Spunta una Nipponica sui 40 anni, vestito anonimo, mai vista prima. Koris è troppo drogata dal cioccolato per ricordarsi che non si parla con gli estranei.
“Ciao!”
“Da dove vieni?”
“Dalla Francia”
Che poi è vero, il volo era da Parigi, per cui il ragionamento non fa una piega.
“Wow! Scusa, ma… posso guardarti? Non ho mai visto capelli come i tuoi!”
Che a questo punto Koris medita di farseli giallo fosforescente al ritorno in patria. A vedere se attira meno l’attenzione. Comunque, a un incontro del genere Koris si aspettava quanto meno un furto. Invece no. La signora ha ringraziato, ha dato una preziosa indicazione stradale senza cui Koris si sarebbe verosimilmente persa, ha salutato ed è andata al lavoro. Lasciando Koris interdetta sulla per il tempio Toji.
A seguire, un numero indegno di foto che Koris ha scattato al tempio, dove avrebbe voluto trasferirsi se una zanzara non le avesse martirizzato un piede (e se non ci fossero 28° col 90% di umidità).
E qui ci sarebbe da chiosare “altro che odore di santità o non sempre le tombe fian da pavimento“, ma soprassediamo. Per altro i Giapponesi sono convinti che gli spiriti non benedicano le case sporche o disordinate. Se lo sa l’Amperodattilo ci diventa shintoista, già che apprezza il concetto di vuoto zen.

Questa tartaruga, anche se non ninja, era semplicemente troppo bella. Koris vira al kawaii, in Giappone.
Nara sarà per la prossima puntata…
Che meraviglia di posti… potrei anche contattarti per avere chiarimenti logistici sul viaggio! *°*
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Contatta pure quando vuoi, metto volentieri in comune quel poco di esperienza che ho 😉
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Io, che come sai sono in astinenza da carboidrati e cioccolato (e alcol) da sei, dicesi 6, settimane, ti capisco benissimo. Ma a questo punto dimmelo, a me così distratta e con gli occhi ingolfati da inutili immagini di nutella veleggiante a oriente (dove io non sono): di che colore mai avrai i capelli? E con quale amena consistenza?
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Fra il castano chiaro e il biondo, a volte anche rosso. Tutto mescolato assieme e non dal parrucchiere. In pratica quando mi faccio la treccia si vedono tre-quattro colori diversi. Non chiedetemi perché.
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Avresti potuto regalarle un paio di capelli per ricordo!
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Eh, ma singoli non rendono l’idea!
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