Koris ha fatto appena in tempo a formulare il pensiero “Certo che in questo periodo la mia vita sociale è un cesso, dovrei fare qualcosa per farla uscire dal catalogo dei sanitari” che ha ricevuto simultaneamente non uno, ma due inviti per serate assortite. La prima si svolgerà sabato per i trent’anni dell’amico Nerd, ove sono state promesse follie e “ci vorrà minimo fino a martedì per riprendersi”. Koris per ora ha tenuto un basso profilo e si è impegnata per una torta, ma sa che le conviene finire Battlestar Galactica entro sabato onde evitarsi enormi spoiler.
Ieri sera lo avevano spacciato come un pic-nic sulla spiaggia, alla “vieni, anche se non conosci nessuno?”. Che poi risulta essere un compleanno multietnico di una ragazza spagnola, a cui partecipano un miscuglio di italiani, spagnoli, russi, un tedesco e uno del Bangladesh. E un Giapponese che si Atzuki, come i fagioli.
E si finisce a delirare in un miscuglio di inglese e qualunque altra lingua, contando soprattutto che Koris ha un notevole casino linguistico-culturale fra le meningi e non si sa mai cosa potrebbe uscirle dalla bocca.
Il Giapponese invece, da bravo rappresentante del suo popolo, inforca maschera e pinne e va a nuotare. Poi riemerge lamentandosi che il fondale è troppo sabbioso e non si vede nulla (ma sono anche le nove di sera).
Poi fra gli Italiani spunta un ingegnere milanese molesto che pare l’estremizzazione delle due categorie, milanese ed ingegnere. Milanese ed ingengere. Definito all’unanimità dai connazionali presenti, l’Accollo. Perché certe molestie non si perdonano nemmeno in terra straniera.
E poi dopo cena spunta una chitarra e ci si ritrova a stonare Bohemian Rhapsody nella semi-oscurità. Koris dovrebbe investigare sul perché in tutte le sue serate deliranti è presente Bohemian Rhapsody, ma è meglio non porsi certe domande.
“Ma la conosci a memoria?”
“Ho passato un periodo della mia vita in cui conoscevo a memoria i testi di tutte le canzoni dei Queen. Ma proprio tutte, eh”
“‘mazza!”
E poi si prosegue col Giapponese che improvvisa cantando in growl un pezzo che pare teatro kabuki, ma su una melodia dei Metallica.
E ci si diverte. Anche da soli, senza cavalier serventi. A dimostrarsi che si vive anche senza qualcuno accanto, anche se toccherà un giorno ricominciare da capo, ancora una volta. Ma non stasera, stasera si canta.
Poi si torna in bicletta, a pedali spiegati sulla via degli autobus lungo il Prado e la gonna che fa da vela. Perché va bene l’impegno e la serietà, ma nella vita si vive anche di cazzate. Soprattutto a ventisei anni.
Messo il tag:amici, bohemian rhapsody, estate, follie, giapponesi, queen, serate
Milanese e Ingegnere che estremizza entrambe le categorie. Ora, per un Romano e Matematico, come può essere immaginato?
Invece del Japponese che canta in Growl non hai una regisatrazione? Magari è il pioniere di un nuovo genere di metal estremo, tipo Impossibru Death Metal.
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Io sconsiglio caldamente di immaginare ingegneri milanesi estremi. Io ho già un ingegnere in casa mio malgrado, ed non è facile.
Il Giapponese prometto che lo ripesco. E stavolta con strumenti di registrazione adeguati.
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Non sapere a memoria tutte, tutte le canzoni dei queen è un delitto imperdonabile.
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Ma tutte tutte tutte. Non solo il greatest hit, che quelli son buoni tutti. Anche quelle come “You take my breath away”.
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C’ho un cugino di secondo grado che è milanese e ingegnere aerospaziale, conosco il tuo dolore sorella.
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Fortunatamente il mio è stato un caso isolato.
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Dovevi registrare il tipo Jap. Magari ricapiterà?
E, comunque, quoto in toto. Le serate, l’assenza di cavalier serventi, il divertimento, nonostante tutto. Appena rivado dall’estetista mi rimetto pure io la gonna u.u
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Ma io avevo la gonna fino ai piedi, eh. Anti-estetista!
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Le ultime due righe andrebbero scolpite da qualche parte.
Tipo sul portone del mio dipartimento, ecco.
Ciò detto, ammmorte gli ingegneri!
Ciò ridetto, a volte senza cavalierserventi si sta meglio. Anche perché difficilmente ricordano i rudimenti della cavalleria, quindi servono (a) ben poco.
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È che si tende a dimenticarle, quelle ultime due righe. Direi che scolpirle potrebbe essere un’ottima idea!
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Hai voglia se si vive senza cavalier serventi, e soprattutto in estate, quando la gente é animata dopo il letargo invernale e c’é voglia di festa, di chiacchiere, scorrono fiumi di birrette, l’ambiente é rilassato e tutto scorre magicamente…
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Vero, è la cosa più apprezzabile dell’estate. Soprattutto in un posto di mare.
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Figurati se io non sono pro-assenza-di-cavalierserventi.
Non so te, ma a me queste serate sfollanti in stile piazza verdi anche senza piazza verdi, invece di togliere tempo e sonno al lavoro, mi danno una carica che nemmeno una sporta di pocketcoffee può offrire.
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Dipende dall’ora del ritorno. Per dire, io sabato sono arrivata alle quattro, domenica volevo andare a dormire con le galline e invece lo Sfollato aveva bisogno di attenzioni (un po’ come il tuo Tamagochi,per dire), quindi oggi sono un cadavere!
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