Ruolista

Tanto per cambiare un po’ tema dai soli post a tema arrampicata e dalle lamentatio, anche se oggi quanto a lamentatio ce ne sarebbe a chili.

Da qualche tempo Koris passa una serata ogni tre settimane a impersonare un personaggio di dubbio gusto, in gioco di ruolo di altrettanto dubbio gusto che potrebbe essere Dangionsandraggons, ma con meno dadi e molto più elastico. Il gioco fu inventato da Q., ora fuggito in Cina, per farsi le regole sue e mettere più interazione che modificatori del combattimento.
Il Master, in francese MJ (maitre de jeu) perché i Francesi traducono tutto ma proprio tutto, è il perfido Fred, individuo di grande fantasia e ancora più grande cattiveria, come si vedrà in seguito. Il party di avventurieri si compone di:

• Tal, una sorta di ex-genio anzianotto e con parecchi rimorsi di coscienza, che non ha ancora deciso se essere un metamorfo (ovvero capace di trasformarsi in maniera maldestra in animali a sua scelta) o un distillatore di pozioni;
• un mago spazio-temporale in età tardo-adolescenziale di nome Sai;
• Ayrinne, aka Koris, aka la mezz’elfa oscura ninja col complesso di Luke Skywalker e la simpatia di una piega della calza negli scarponi da sci;
• un armadio quattro stagioni tutto muscoli e niente cervello, ma con un grande cuore, che risponde al nome di Tartaruga;
• una trovatrice hippy di famiglia alto borghese chiamata Astria, che non si è bene capito perché sia lì, ma c’è.

A seguire, alcuni exploit della banda in balia di Nostra Signora della Sfiga con i Dadi. O sotto l’alto patrocionio delle Pessime Scelte.

Sai: “Bisogna cercare più informazioni sulla gilda dei ladri, per cercare di liberare il fratello di Astria. Datemi tutti i soldi che avete, parto in ricognizione”
Tal: “E dove?”
Sai: “Al bordello!”

Fred: “Va bene, tu e Ayrinne vi impadronite del diario di Adrac, ma appena cercate di uscire dalla tenda vi trovare davanti un energumeno per nulla conciliante”
Sai: “Teletrasporto il diario a 100 metri di distanza”
(Segue dado che non collabora)
Fred: “Bene, telesporti effettivamente il diario, ma sulla testa dell’energumeno. Che se la prende con Ayrinne”

Ayrinne: “Ora non è che vai in giro a tutti che sono in parte un’elfa oscura, vero?”
Sai: “Dipende cosa mi dai in cambio”
(Segue sguardo intenso e carico di significati)
Ayrinne: “… no!”
Sai: “Va bene, va bene, non c’è bisogno di prendersela tanto! Ci penserò”

Tal: “Ma le hai trapassato la mano con una freccia!”
Ayrinne: “Ha cercato di derubarci”
Tal: “Ma è una bambina!”
Ayrinne: “E’ una ladra, prima di tutto”

Fred: “Allora, nonostante magia di Sai puoi scagliare la tua freccia, ma entra nel portale spazio-tempo, si materializza alle spalle e colpisce in pieno Tal trasformato in gatto”
Ayrinne: “Oh, no, povero micio!”
Tal: “Povero micio?! E la bambina, allora?!”

Astria: “Potremmo frugare il cadavere dell’assassino che ci ha aggredito stanotte”
Ayrinne: “Faccio io. C’è qualcosa di rilevante?”
Fred: “L’assassino ha un tatuaggio uguale all’amuleto misterioso di Sai, con tre cerchi”
Ayrinne: “E dove?”
Fred: “Sul testicolo destro”
Sai: “Forse dovrei provare a mettere lì l’amuleto…”

Tartaruga: “Cosa si può ordinare in questa locanda? Mangiamo etnico? Avete piatti orcheschi?”
Fred: “C’è lo gnurk”
Tartaruga: “E che sarebbe?”
Fred: “Ehm, una specie di montone, ma con sei zampe. E le scaglie”
Tartaruga: “Mi piace, ne prendo due!”
Ayrinne: “Io no, solo verdure biodinamiche da agricoltura elfica ecosostenibile”

Dulcis in fundo, l’ultima sessione. Tim, l’uomo dietro a Tal, doveva essere sul posto all’una, ma tarda. “Iniziate senza di me”, proposizione sempre pericolosissima per qualunque ruolista. Fred gli manda un sms: “Bene, il tuo personaggio è morto”, seguito da “Comincia a pensare a un nuovo concetto di personaggio”, per terminare con “Se arrivi alle tre e mezza sei in tempo per le esequie”. In gioco, Tal non è morto, ma si risveglia incontinente. Il gruppo passa due ore ad insultare il povero vegliardo, perché quando si è carogne bisogna impegnarsi. Al suo arrivo, due ore dopo, Tim/Tal chiede con apprensione:
“Cosa mi sono perso?”
“Un po’ d’acqua, un paio di pantaloni e la dignità”

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