Osteria numero mille

Koris scoprì la segreta cantica delle osterie in terza media, quando il compagno MM prese la nota sul registro più gloriosa della storia delle note dalla professoressa di lettere, ovvero “l’alunno MM canta a squarciagola le osterie in classe”. Da allora Koris si esibisce in simili gorgheggi quando qualcosa non va ma non si può dire apertamente. Il confinamento giova molto a questa pratica, perché in smartuorching nessuno può sentirti cantare.

“Koris, certo che potresti lavorare”. Uh, proprio. Al netto del vpn di Neutroland che è spinto da criceti obesi con l’enfisema, vista la velocità. E il database delle sezioni d’urto che ha tempi di riflessione geologici. E la tipa di FarFarAway che non capisce una gran cippa di minchia granché alle deconvoluzioni e allora fa proposte del cazzo inutili, volte solo a perdere tempo. Koris ha cercato di spiegarle che no, non si può fare la deconvoluzione di una cosa oscillante e il geniaccio se n’è uscito con “allora lisciamo le oscillazioni!”. La fisica, nel mentre, si buttava dalla finestra. Insomma, non c’è soluzione se non “Osteria numero mille”.

Koris dovrebbe trovarsi un/a/um tirocinante per la primavera e pensava di averla trovata nella persona di una tizia super motivata… che alla vigilia del colloquio ha scritto “ho trovato altrove, bye”. Doh. Koris aveva altri due candidati, di cui uno colloquiato oggi. Oltre alla verve degna di un verme piatto in un momento di pigrizia, il messere aveva le idee chiarissime, fra cui voler andare a lavorare come tecnico in un’azienda ma anche fare un dottorato, e non sapere se era al primo o al secondo anno. Ok, va bene, avanti il prossimo. Poi Koris fa pensieri da vecchia acida come “ai miei tempi ti mandavano a cacare per molto meno”. Ma si limita a canticchiare “Osteria numero mille”.

Vista la sua situazione precaria, Koris avrebbe voluto fare qualche application per darsi almeno una parvenza di stabilità. Però, dopo aver sguinzagliato le sue spie, Koris ha scoperto che nonostante gli annunci siano pubblicati, tutte le assunzioni sono bloccate più o meno dappertutto a causa coviddi. E poi c’è sempre la mitica politica del diminuire la massa salariale, quelle parole che fanno partire “il furore dilaga in città” e la voglia di esproprio proletario. Che poi si chiede di lavorare, mica di farsi mantenere aux frais de la princesse. Anche qui, “Osteria numero mille”.

E niente, come alla fine di ogni post, ci saranno tempi migliori nel frattempo porcatroia, tempi in cui si vivrà un po’ più in là della giornata e magari ci si addormenterà con un minimo di soddisfazione. Nel mentre “Osteria numero mille”.

Angolo motivazionale di Koris, a cui a breve verrà aggiunta “Osteria numero mille”

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8 thoughts on “Osteria numero mille

  1. Emily 18 novembre 2020 alle 08:58 Reply

    Paraponziponzipo!

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  2. Minestrella 18 novembre 2020 alle 17:57 Reply

    I pensieri da vecchia nella mia mente sono stati pronunciati dalla Quella voce di famosa biofisica.
    Con questa parete motivazionale, immagino che i tuoi bullet journal potrebbero essere molto pittoreschi. ❤

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    • yaxara 18 novembre 2020 alle 18:56 Reply

      Oddio, QUELLA VOCE. Ormai per noi è una sorta di essere fantastico-mitologico, come la bocca di Sauron (però riconosciamole il merito di averci fatto blog-incontrare).
      Ma infatti io mi guardo di tenere un bullet journal, altrimenti avrebbe la casellina “imprecazioni pesanti con dinosauri e/o animali preistorici” per ogni giorno.

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  3. delilahdevore 19 novembre 2020 alle 12:54 Reply

    Che dire, tanta stima per il link al video di Barbero 🙂

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    • yaxara 24 novembre 2020 alle 11:50 Reply

      Doverosissimo per esprimere il sentimento attuale.

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  4. Emanuele Balboni 23 novembre 2020 alle 20:36 Reply

    “Lisciamo le oscillazioni” entra nella hall of fame assieme alle mucche sferiche e pi greco uguale a 3.

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    • yaxara 24 novembre 2020 alle 11:51 Reply

      Non dico niente che se no divento molto molto molto MOLTO (1e6) volgare.

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