A 23 giorni dal momento in cui le sue chiappe si poseranno su un treno in direzione Tolosa prima e Pau poi, Koris sta cercando di installare Civilization IV su Blatto che metti che sui Pirenei ci sono due settimane di pioggia continua, meglio arrivarci equipaggiati e passare qualche turno a sottomettere territori come un presidente russo qualunque. Ma Blatto e Civilization sono riottosi e non vogliono saperne di andare d’accordo. Già Koris ha miserabilmente fallito a installare su Linux “Vampire the Masquerade: Bloodlines”, il nervosismo aumenta. Anche Arael, che in quanto costosissimo gheming leptop non sfiderà gli elementi in tenda, si sta ammutinando quanto a installazioni.
Al lavoro Koris passa le giornate a trattare file testuali, output di un codice che usa come una scimmia che ha imparato a spingere un bottone giusto. La fisica non la si vede nemmeno col binocolo. Koris aveva proposto una mezza idea di ottimizzare un algoritmo per evitare di fare milioni di milioni di calcoli (no, non stiamo scherzando), ma le è stato risposto “sticazzi, facciamo milioni di milioni di calcoli, cazzo ce frega”. E allora sticazzi, che si deve dire? Che a un certo punto le palle rotolano e bisogna stare attenti a non inciamparci sopra. Meno male che Capo Giuseppi si era lanciato in discorsi e discorsesse sul “challenge” e il lavoro importantissimo, quando invece l’unico challenge è non avere voglia di prenderlo a calci nel posteriore perché fa cacate.
Koris pensava che andare in montagna nel week-end la aiutasse a distendersi e invece nada. Sulle prime pensava di aver sbagliato clamorosamente a scegliere il percorso, poi si è ricreduta, poi si è ricreduta di nuovo quando c’è stato da salire in un canalone pietroso. Per arrivare a un lago a secco, cento per cento grandi insuccessi. ‘thieu si è bucato i piedi, quindi niente passeggiata di recupero la domenica. E il grandangolo di Koris ha deciso di ammutinarsi, per cui tutte le foto sono fuori fuoco. Visti i prezzi, non c’è budget per un nuovo grandangolo. Che palle.
Si naviga nell’incertezza del week-end perché Marseille è invasa dal caldo porco e la chiusura dell’entroterra grava come una minaccia a qualunque attività speleo. Per altro c’è il ponte del 14 luglio e non si è ancora deciso niente. ‘thieu aveva pensato alla Savoia episodio due ma i tempi di percorrenza l’hanno fatto desistere. Koris non sa e non risponde: voleva andare a fare un trekking di più giorni con notti in rifugio, ma il ritorno in grande spolvero del coviddi rende la cosa assai perigliosa.
Koris dovrebbe finire un fottuto racconto che ha iniziato a bomba e poi, come al solito, ha mollato lì perché era il solo conglomerato di banalità mal scritte. Poi l’editor del romanzo è fuggito col malloppo, quindi pare proprio che anche questo progetto naufragherà in gloria. Amen, ci abbiamo provato.
Un giorno funzionerà qualcosa, ma non è questo il giorno.