Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana…
(Eh, sarebbe bello)
Musica, titoli di testa.
Le forze ribelli dei Mostriciattoli sono asserragliate sul pianeta ghiacciato di St. Jérome. Ghiacciato perché le finestre tutte aperte del pianerottolo creano un vortice d’aria a 20 gradi sottozero nonostante sia giugno. Sono le otto e mezza e Darth Koris capisce che è l’ora di sferrare l’attacco a questi maledetti fancazzisti, che bisogna pur giustificare lo stipendio mensile in qualche modo.
Mosto Lampadato decide di tentare una sortita per andare a farsi li cazzi sua nell’altra sala esperienze al suo compare, Mostro Petomane. Solo che i droidi-sonda imperiali di Darth Koris lo intercettano in tempo zero e le torpedinieri stellare piombano alle spalle dei malcapitati cazzeggiatori ribelli. Darth Koris inchioda Mostro Lampadato per estorcergli informazioni.
“Posso chiederti cosa tu stia facendo qui, quando il tuo gruppo lavora nell’altra sala?”
“Chiedo una roba al mio compagno”
“Una roba? E di cosa si tratterebbe, di grazia?”
Mostro Lampadato cerca di opporre resistenza, ma il Lato Oscura della Forza è potente in Darth Koris che, grazie ai suoi poteri mentali (traducibili con un’occhiataccia significante “ti strappo la pelle dal culo e ci faccio una custodia per la reflex”), lo riporta da dove viene. Mentre infuria la battaglia, Mostro Sensuale ha una liason dangereuse con la ciambrana della porta. In un impeto di passione, cercando verosimilmente di sedurla, struscia la sua Impareggiabile Parte (copyright “Shogun”) su lei. Non avvedendosi degli occhi di Darth Koris su di sé. La battaglia infuria a colpi di AT-AT e svariati urli, Mostro Sensuale perisce sotto il fuoco amic del perculamento da parte dei compagni ribelli.
Mostriciattola TeI (“Timida e Introversa”, sinonimo di “Si fa quel si può”, eufemismo di “Non si può cavare sangue da una rapa”) viene distaccata dal suo gruppo, isolata, perduta in compagnia della sua sola calcolatrice, in un mare di derivate impossibili. Le appare in sogno la sua antica maestra Tac-Chet Tina che le suggerisce:
“TeI, fai rotta nel sistema Aula-A-Fianco e lì fatti insegnare a fare le derivate, tanto io sono a Lione, di voi me ne lavo le mani e non è in alcun modo un mio problema”
Nel sistema Aula-A-Fianco Mostricciatola TeI si imbatte in Maestra Koris (eh, quando è presente solo un docente su cinque tocca interpretare più ruoli), scongiurandola di iniziarla alla Forza, alla Matematica e alle Derivate. Sapendo che doveva occuparsene Tac-Chet Tina, Maestra Koris sulle prime non vuole sapere, poi si fa muovere da pietà. Inizia un duro addestramento a base di derivate dei quozienti, elevamenti a potenza e spade laser.
“Quindi la derivata di x alla n è n che moltiplica x alla n meno uno”
“Quello che ho scritto!”
“No, tu hai scritto n che moltiplica x alla n alla meno uno”
“E non è la stessa cosa?”
Maestra Koris ogni tanto diventa verde e sbotta massime del calibro “Fare o non fare: non c’è provare” oppure “La matematica non è un’arte figurativa”.
Fine primo tempo, è mezzogiorno e mezza, tutti a mangiare.
Secondo tempo. La scena si trasferisce nella Città Fra le Nuvole, perché dopo mangiato i processi digestivi fanno sì che la testa di ognuno sia altrove. Darth Koris, avendo stretto un patto con i suoi colleghi imperiali disertori, aspetta rinforzi nel pomeriggio, sperando che la responsabilità di tutta la baracca non ricada ancora una volta sulle sue spalle. Mostro Lecchino, ad insaputa dei compagni, cerca di stipulare un accordo con Darth Koris per poter fare l’orale del suo gruppo nell’ora a lui più propizia. Solo che ogni volta che Darth Koris si presenta per dare battaglia Mostro Lecchino non è mai pronto e Darth Koris ha deciso che la pazienza è demodé.
Nello stesso Maestro Koris ha lo stesso problema con Mostriciattola TeI, che si presenta per l’ottava volta in lacrime incapace di districarsi fra i misteri della Forza e delle Derivate. “Quando un dottorato in fisica avrai, paziente più non sarai!” le sbotta a un certo Maestro Koris.
Nel frattempo Mostro Ansiogeno subisce un attacco a sorpresa da parte di Darth Koris.
“Visto che qui non c’è nessuno vi interrogo io. Sono pronti i vostri risultati sperimentali?”
“No, c’è una cosa che non mi torna”
“E cosa non vi torna?”
“Ah, non lo so proprio, dovrei guardarci”
“Voi lo sapete che rischiate un cazziatone con questo genere di risposte, vero?”
Nel frattempo si scopre che Mostro Lecchino in realtà deve la sua fedeltà solo a Tac-Chet Tina e non a Darth Koris. La quale si vendica all’orale in maniera terribile. Sorte analoga subisce Mostro Sensuale e il compare suo, perché la tecnica della decimazione non guarda in faccia nessuno, le forze dell’Imper nemmeno.
Alla fine anche Mostriciattola TeI di affaccia al temuto scontro con Darth Koris, nonostante Maestra Koris se ne sia andata scuotendo la testa e mormorando “derivatas ante porcos!“.
“Io avrei anche fatto il calcolo delle incertezze con le derivate, ma non mi quadra”
Darth Koris si erge in tutta la sua bassezza, scarpe da ginnastica e respiro di chi un cazziatone in canna di una potenza tale che il Lato Oscuro diventa biondo.
“E le derivate?”
“Beh, le ho fatte con Maestra Koris, quindi devono essere giuste”
Darth Koris avverte un tremito nella Forza.
“E la formula di partenza?”
“Ah, quella non può essere sbagliata, me la ha data Tac-Chet Tina!”
Al sentir nominare il rivale, Darth Koris inchioda ancora una volta Mostriciattole TeI e ingiunge di farle vedere la formula usata.
Crescendo musicale.
Tensione.
Alla formula manca un pezzo. Darth Koris vorrebbe lanciare un urlo. “Dolore, sofferenza, morte io sento… qualcosa di terribile è avvenuto. La giovane Koris soffre molto, soffre tremendamente” mormora Maestra Koris nella stanza a fianco.
Mostriciattola TeI cerca di farsi piccola piccola proponendo di rifare tutto da capo. Darth Koris le mozza una mano sibilando:
“No, te le faccio io e poi tu fai i conti”
Mostriciattola TeI cade in cupo cunicolo di disperazione e morte certa.
Darth Koris medita lo sterminio dei Mostriciattoli superstiti quando giunge la missiva “finiamo di interrogarli martedì”. Benissimo, tutti ibernati nella grafite e spediti fuori dalle palle, che sono le cinque e mezza e anche Darth Koris non ne ha più voglia, specialmente il venerdì.
Musica, titoli di coda.
Conclusione: otto ore di lezione danno le allucinazioni a chiunque. Tant’è che oggi Koris ha deciso di abbandonare il suo senso del dovere e se n’è andata a Sugiton, ove ha fatto il primo bagno della stagione, in barba al detto dell’Amperodattilo “San Pé ne vo un cun lé” (“San Pietro ne vuole uno con sé”, ovvero fare il bagno prima del giorno di San Pietro dovrebbe generare annegamenti; il solito detto che porta sfigazza).
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