Sono passate quattro settimane da quando l’Alienottola è sbarcata su questo pianeta col favore delle tenebre. In un mese ha perso peso come una top-model anoressica, per poi scoprire le gioie di BigPharma e sfondare a inizio settimana il traguardo dei tre chili. Ora l’Aliena misura ben 49 centimetri, riempie un po’ di più le tutine taglia zero mesi (tranne quelle da 50 cm tedesche, perché i centimetri tedeschi devono essere più lunghi), si ingolla biberon a frequenza variabile e tira dei rutti degni di un metallaro alla quinta birra. Inizia ad avere delle interazioni coi due adulti irresponsabili che si trova accanto, ma solo quando ne ha voglia. Dorme più di quanto dormisse Koris alla sua età e questo è meraviglioso. Fisicamente assomiglia a Koris in maniera quasi inquietante, pur avendo dei lineamenti più dolci e un nasino a punta che le fanno rimorchiare tutte le vecchie dal verduriere. Nonostante i genitori improvvisati che si ritrova, l’Alienottola sembra abbastanza felice.
Koris sta. Questo mese è passato velocissimo e lentissimo allo stesso tempo, ci sono un sacco di cose che non ha ancora avuto il tempo di metabolizzare. Ogni tanto si stupisce di non essere più incinta, ma non si può dire che la panza smisurata le manchi (l’unica cosa che le manca è la pelle normale, c’è stato il grande ritorno dell’eczema da lebbrosa). Tuttavia non ha ancora ben inquadrato il suo ruolo di genitore#2, nonostante ormai abbia una certa destrezza nel cambiare pannolini, elargire biberon e pulire rifiuti tossici prodotti dai diversi orifizi alieni; una sera si è ritrovata a pulire un asciugamano smerdato in preda a un attacco di ridarella feroce, forse è il primo passo vero la follia.
Ogni tanto Koris pensa che niente è andato come pensava un po’ più di un anno fa. Ha vissuto una gravidanza di circa sette mesi di ansia assortita, con qualche difficoltà ad accettare che l’Aliena era lì e ci sarebbe rimasta in buono stato di conservazione. Ha lavorato fino all’ultimo o quasi, senza che nessuno apprezzasse o facesse nulla per aiutarla (e Capo Giuseppi ne dovrà rendere conto a settembre), sentendosi in colpa per lo smartworking massiccio che le ha probabilmente salvato la sanità mentale. Pensava di recuperare un po’ di energie nel mesetto di congedo pre-nascita e invece nemmeno due settimane dopo si preoupitava in ospedale col pensiero fisso “non sono pronta”. Il parto è l’unica cosa che è andata tutto sommato dritta, merito dell’ostetrica Cecilia e della sua tirocinante, nonché della santa santissima epidurale sempre sia lodata. Dal parto in poi lasciamo stare, sull’allattamento facciamo cadere la damnatio memoriae. C’è una parte di Koris che dice “tornassi indietro, farei tutto diversamente, farei meglio”, una parte che vuole una rivalsa ed è pronta a ripassare attraverso tutto questo. Fa un po’ paura.
E poi c’è l’altra Koris, quella che è rimasta in un armadio da quel giorno di inizio settembre in cui c’è stato un fantozziano leggerissimo sospetto. Quella Koris che ha ritrovato un corpo che le somiglia un po’ di più rispetto alla balena spiaggiata di un mese fa, e che si ritrova a dire “e adesso che si fa?”. Bella domanda, ma piuttosto da porsi nella forma “come si fa?”. L’altro giorno Koris si è trovata a sfogliare la guida grotte della Savoia, alla ricerca di cavità Aliena-compatibili, e le è preso un senso di straniamento. “E se non ci riesco più? E se non sono più capace?” si è detta. Momento delicato, perché qui immaginare il futuro non è semplice. Certo, si può sempre pensare in maniera razionale e dirsi che i Maiores si terranno più che volentieri Alienottola una giornata per fuggire al buranco Rampiun o alla Priamara. Oppure che non si sopportano le stronzate di Capo Giuseppi per nulla, e che la situazione economica permette di finanziare un baby-sitter per qualche sabato di discese sotterranee nelle vicinanze. Già, ma sarò davvero possibile? La Koris lasciata ad agosto 2022 ha un po’ paura della risposta.
Nel frattempo l’Aliena è piuttosto contenta di farsi trasportare nel marsupio anche in contrade extra-urbane, Koris l’ha scarrozzata per 4 km senza che fiatasse. Anche il viaggio in macchina è considerato sopportabile, a patto che gli adulti irresponsabili si ricordino di cambiarle il pannolino prima di entrare in autostrada (cosa che fino all’altro ieri non era scontata). Quindi magari qualcosina di quello che c’era prima si potrà ancora fare. Forse.
P.S. di ordine generale: questo blog, nato una sera di pochissima voglia di lavare i piatti, non si sarebbe mai sognato di mettersi a trattare di Alienottole made-by-Koris.