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Ad perpetuam rei memoriam

Koris ha sempre avuto una memoria incredibile, sopratutto per le cazzate. È un po’ l’archivio storico della famiglia, anche senza il blog. Il suo compito consiste nel risolvere le controversie con informazioni cronologiche del calibro “siamo andati in vacanza in Sicilia nell’estate del 1999, io avevo un costume giallo da cui non riuscivo a separarmi e Orso mangiava pizza con le patatine fritte e ketchup sopra”. Koris è una sorta di bidone di ricordi variegati belli e brutti, di musi collegiali disfatti dal ridere, di vacanze in montagna con i Maiores e Orso a rimorchio, di interminabili mattinate al liceo, dell’odore del miso a Kyoto, di grigi giorni bernesi, della prima volta che ha messo il piede all’Etoile a Parigi, del silenzio irreale tramonto sull’isola d’Elba.
Eppure.
In questi ultimi mesi Koris si è resa conto di un tuttavia cosmico del suo hard disk cerebrale. Si è creato un buco, una zona di buio che copre dall’autunno del 2012 fino al tardo 2013.
Errore al segmento di memoria, i dati sono corrotti, introvabili, non pervenuti.
Non tutti. Dell’estate del 2013 Koris ricorda il giorno in cui A&A la hanno deportata a fare la cordata al Verdon a giugno e la roboante festa dei 30 anni di Q ad agosto (con annessi free-lemon a cui dici “no grazie, preferisco soffrire con uno che ha promesso di mollarmi appena mi capiterà l’occasione”).
E poi il delirio del Replicante che non era mai contento del lavoro fatto in laboratorio, of course.
E il resto?
Boh.
Il resto lo possiede il blog, ma nella mente di Koris è andato perduto. O meglio, è segregato, come se fosse stato fatto un immenso repulisti (Amperodattilo All Rights Reserved) di giorni e di mesi e portato in cantina. C’era la casa sulla collina, ma Koris la ricorda poco, a parte il freddo. Le pare di essere sempre stata dov’è ora, ogni tanto si chiede come andava a Luminy tutti i giorni (solo che no, da casa sua non è mai andata a Luminy per lavoro, al massimo a St Jérome dai Cojones).
Si chiede dove andasse ad arrampicare nella primavera 2013. Solo che non si ricorda che non ci è quasi mai andata. Andava a zappare sogni altrui, ma se non ci fossero il blog e qualche foto, non le verrebbe facilmente in mente. Cosa facesse nel dettaglio non è dato sapere, quando invece si ricorda che nel 2011 si dava ai lavori di casa e alle passeggiate in centro.
Quella che nella vita di Koris fu una presenza etera se n’è andata e ha portato i ricordi con sé. Koris all’inizio credeva fosse un oblio temporaneo, che col tempo i ricordi sarebbero riaffiorati dalle nebbe della delusione.
Invece no.
Gli abissi della memoria si sono richiusi su loro stessi, lasciando solo qualche ricordo che affiora sulla superficie come un relitto. E Koris spesso e volentieri non ha voglia di immergersi a cercare.
Ora, a Koris non dispiace aver fatto un po’ di spazio nel suo stanzino mentale, già pieno all’inverosimile della peggiore paccottiglia. Solo la preoccupa l’antico brocardo secondo cui quelli che dimenticano la storia sono destinati a ripeterla.
E tutto sommato lo eviterebbe volentieri.