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L’interventismo di Morgoth e il neutralismo di Sauron

Post scritto probabilmente sotto l’influsso osmotico di “The Fall of Gondolin”, che guarda male Koris dallo scaffale per avergli preferito Barbero nella lista delle letture. Siccome è stato un regalo di Natale made by Orso, questo post è colpa di Orso, che da bravo fratello minore qualche colpa deve pur prendersela.

Da divoratrice del “Silmarillion” (che è meglio de “Il signore degli anelli”, non provate a controbattere, non esiste, punto), Koris riconosce in Tolkien due grandi cattivi: Morgoth, il cattivo vero, e Sauron, quello che ci prova ma non si applica. Smaug no, era solo l’ultimo esemplare di una specie in estinzione alla ricerca di una tana in cui vivere, maledetti nani cacciatori di frodo e non di Frodo. Comunque, Morgoth e Sauron si diceva, e i loro modi differenti per gettare un’ombra degna di questo nome su quel casino della Terra di Mezzo.

Morgoth è un tipo incazzoso, dall’iniziativa facile. Non aspetta l’occasione giusta, Morgoth si butta, tira fuori un’armata di Balrog così, anche per una lite di condominio. Morgoth ci prova, o la va o la spacca. A suo di dai e dai, finiranno per cedere, quei maledettissimi elfi. Male che vada, si chiude in Angband giusto il tempo necessario per ammassare orchi e draghi e riprovarci ancora.

Sauron no, Sauron è un tipo riflessivo, una personcina pacata. Perché sprecare risorse quando si può aspettare l’occasione propizia per impadronirsi di Arda? Si resta nell’ombra, al calduccio, con un occhio alle vicende umane, in attesa che qualcuno faccia un passo falso. Al massimo lascia anelli in giro, hai visto mai che interessi a qualcuno. E appena il momento è favorevole, chiamiamo le nere legioni e spacchiamo le reni agli elfi hipster di Granburrone.

Koris sa che dovrebbe dare una mossa alla sua vita, ma non sa bene quale partito prendere. Deve iniziare a spammare ovunque e a gettare le sue (per quanto scarse) armate in attacchi pressanti e successivi? O deve restare nascosta a forgiare anelli, in attesa che un’incauta creatura Gollum ne raccolga uno?

Questo ammesso e non concesso che Koris non finisca nel vuoto cosmico come i suoi due illustri esempi, destino che a tratti pare essere persino allettante.

sauron

Morgoth chiede a Sauron di andare a prendere le pizze da asporto.

Non no

Come Koris ha già scritto più volte su questo blog dalle origini ai giorni nostri (il che significa più di dieci anni fa, fate voi), esiste un malloppo-ciofeca-coso pseudo fantasy che Koris ha scritto, riscritto, tritato e saltato col prezzemolo più volte nel corso della sua vita. Negli ultimi anni, ad intervalli irregolari, le è persino venuta la voglia di buttarlo nel grande mare dell’editoria italiana e vederlo affondare miserabilmente come un pezzo di piombo. C’è sicuramente qualcuno di famiglia che leggendo questo post dirà “oh, no, un’altra volta!”, ma pazienza.

L’ultimo di questi attacchi di velleità suicida ha colto Koris nel mese di settembre. Koris l’impavida ma sopratutto la tonna ha deciso di fare due invii di test a mini-editori per vedere se nessuno la caga per un gomblottoH dei poteri forti o perché è proprio cacca. “Comunque vada, non me la prendo ma nemmeno accetto” si è giurata.

Il primo pesce piccolo ha risposto lunedì commentando “trama banale e già vista, sintassi errata nella maggior parte dei casi”. Ora, a Koris si possono dire un sacco di cose, compreso “piscio su di te e sulla tua stirpe per sedicimila vite”, ma che sbagli la sintassi nella maggior parte dei casi è un pelo eccessivo. Dal “non prendersela”, Koris è passata direttamente al rosicare pesantemente ripetendo “mavaffanculo te, i vampiri lascivi, la ragazza semplice dal fascino magnetico e gli oscuri segreti del cazzo, cordialità”.

Il secondo invece ha commentato “manoscritto di sicuro interesse che ci piacerebbe pubblicare, se ancora disponibile”. Koris ha dovuto rileggere la frase sei volte prima di ammettere che poteva anche aver capito. E a quel punto è entrato in vigore il Koris-protocollo di totale incapacità nella gestione delle buone notizie (o almeno, quelle non merdose). Le troppe personalità di Koris hanno fatto una scissione, con buona pace del “tanto è solo un test”.

Una Koris-fazione ha iniziato a fiutare la bidonata perché fidarsi è bene, ma non fidarsi è molto più divertente. Estote parati, raga, che qui chittesencula a parte il Cetriolone Cosmico. E poi come si fa, fra l’editing, la promozione e tutto, che siamo in Francia, fuori dal territorio nazionale. No, no, non è cosa, non si può gestire.

L’altra Koris-fazione ha preso la notizia in maniera ancora più razionale e si è messa a urlare frasi sconnesse. Fra le esclamazioni si colgono, di tanto in tanto, “l’ora della riscossa è arrivata!”, “adesso mi dimetto e campo della mia arte!”, “Martin, cicciommerda (nomignolo coniato da un Orso in astinenza), spostati che prendiamo il trono di spade e lo usiamo come cuccia del gatto”. L’altra Koris-fazione è composta da gente in very bad trip, si vede.

In questi ultimi due giorni Koris oscilla fra l’entusiasmo molesto e la coscienza che non se ne farà nulla. Ma intanto ha ricevuto il primo non no, che per l’autostima spiegazzata fa sempre bene.

Insofferenza da rientro

Verrà l’inverno e si potranno tenere le finestre. E, si spera, una parte di coglionazzi in moto lascerà le due ruote casinare e rumorissime per… ritirarsi nelle fogne, per esempio.
Koris ha l’insofferenza da rientro.
Oggi non ha fatto in tempo a bearsi del coglionazzo in Suv che sorpassava sulla corsia d’uscita, che un vecchietto in rumenta a rotelle le ha bruciato uno stop davanti al naso. Piccole inciviltà che generano piccoli dolori da niente, che si impilano a fine giornata.
Koris si stava domandando se si potesse fare una carta Magic, la creatura leggendaria “Stronzo col SUV”. Costa un botto e ha travolgere, alla fine del turno paga due mana incolori per il suo mantenimento. Fine del Koris-momento nerd.
Koris oggi avrebbe volentieri sbudellato il dottorando Santuzzo per troppa entropia creatasi. Ha deciso di evitare ogni contatto con l’individuo dottorando onde non incorrere in tentazioni da Bazilla e/o da Replicante. Fanno sempre male alla salute, anche dopo anni. Secoli. Millenni.
Ci sono domande che vorrebbero delle risposte. Che non sono dentro di voi, ma sono comunque sbajate.
C’è l’editing che va a rilento, e se ricominciamo a riscrivere le cose allora andiamo indietro come i gamberi. Ci sarebbe anche da chiedere la parte finale della peer review all’Orso, ma Koris non è sicura di volerlo sapere.
Ci vorrebbe molto più gelato al cioccolato per cercare di sopravvivere a questa fine estate.

Patemi e vendette notturne

Parlare dei propri patemi lavorativi è una passima patrica che porta solo cose insalubri. Poi il Koris-inconscio elabora ad una velocità smodata e ancora una volta ti sveglia Freddy Kruger lamentandosi che se continui con questa attività onirica lui finisce in cassa integrazione.
Koris ha iniziato col sognare la battaglia di Hogwarts, che ogni tanto fa capolino, ancora da prima che la Rowling pubblicasse “Il principe Mezzosangue”. Solo che per qualche strana ragione Hogwarts è il Collegio, mentre Voldemort è sempre Voldemort, il cattivo scarsone battutto dal potere dell’ammmmmorrre. Tuttavia nei Koris-sogni siamo ancora allo stato primigenio del “ammazzo tutto quello che mi capita a tiro”. Nella fattispecie Koris si stava nascondendo per cercare di salvare la pelle e poco altro assieme ad alcuni studenti non necessariamente noti. Fino ad essere trovata da un Inferi di passaggio, richiamando su di sé un certo numero di maghi oscuri. Benissimo, anche per stanotte la dose di roba inverosimile è presente, passiamo oltre.
Koris si è svegliata trovandosi sul bus per andare al lavoro. Arrivata in ufficio dal CCC e compagni, ha scoperto che Binomio non le rivolge più la parola per ragioni sconosciute. Per altro il suo ufficio non esiste più, non ha un computer e non ha un posto dove stare. Non ha nemmeno niente da fare, premessa che non depone molto bene per qualcuno che vorrebbe conservare il lavoro. Al che va dal CCC, pur conscia dell’inutilità di tale tentativo, per chiedergli cosa si può fare per i suoi legami coi Neutroni Porcelloni.
“Ah, ho parlato col tuo vecchio capo, ha detto che non va la pena tentare, non rinnovano il contratto, non c’è niente da fare. Del resto siamo già a dicembre, è tardi”.
Forse era meglio Lord Voldemort, a questo punto. Koris farfuglia qualcosa, cerca di trovarsi un posto in cui stare e poi…
Si sveglia. A il 31 luglio, alle cinque e mezza del mattino. Koris è alquanto scombussolata, una volta realizzato dove e soprattutto quando si trova. ‘thieu sta sommessamente russando col cuscino sulla panza perché dormire composti è troppo maninstream. Koris vorrebbe ricominciare a dormire, ma pensa che il suo secondo incubo sia anche troppo verosimile. Cerca di convincersi col mantra dell’Amperodattilo, “i sogni sono sempre al contrario”.
Si spera che due settimane a fare speleo alla Pierre Saint Martin aiutino a gestire l’ansia lavorativa.

Fra un aggiornamento e l’altro

La vita reale è quella cosa che succede fra un aggiornamento del blog e l’altro, quando non succede niente di importante da essere riportato. O meglio, accadono una miriade di piccole cose insignificanti da riportare in un blog. O meglio, che se riportate susciterebbero il sempreverde commento “esticazzi?”. Bene, questo è un post puntiforme esticazzistico riassuntivo. Peggio di così ci post col conto delle calorie di ogni pasto delle anoressiche di Splinderiana memoria, reperti dei primi anni del secolo. Ordunque, in questi giorni:

  • Koris ha confermato il detto di Lovecraft secondo cui non è morto ciò che eternamente giace, in particolare gli equipaggiamenti informatici. Mesi fa il suo hardisk esterno chiamato Memup pareva aver esalato l’ultimo respiro portandosi dietro gigabytes di film, serie e reliquie software di vario genere. Koris lo aveva rimpiazzato con due nuovi hardisk (il backup e il backup del backup). Due sere fa, colta da follia, Koris ha riesumato Memup dalla polvere della libreria, ha smontato il case e ci ha soffiato dentro, come i peggiori niubbi. Memup è tornato alla vita, facendole una pernacchia per aver comprato backup e backup del backup;
  • Memup ha riesumato con sé una filmografia epico-fantasy della peggior specie, che non ha giovato al Koris-inconscio, già di per sé devastato. Ergo Koris sogna ad occhi più o meno chiusi di gente in armature di dubbio gusto, di neri signori oscuri che forse non sono proprio neri ma solo sporchi, di draghi che risolverebbero il problema del traffico mattutino e altra roba che non sfigurerebbe in una canzone di Rhapsody of Fire;
  • è uscito “Beyond the Red Mirror”, il nuovo album dei Blind Guardian (per peggiorare il punto precedente). Koris è passata dall’eccitazione molesta al fare “da da da” con annesso headbanging su qualunque assolo di chitarra in qualunque posto si trovi (lavoro, bus, gabinetto). Ma poi le passa, eh. Tempo di ascoltare “The Throne” e “Grand Parade” venticinque volte cadauna nei prossimi tre giorni. (Nei commenti su IuTubbe si lamentano che l’album voglia assomigliare troppo a “Nightfall”, Koris risponde un “Ce ne fossero!”, con gli occhi a cuoricino).
  • visto il diluvio domenicale, Koris ha guidato in autostrada per la prima volta, uscendone inaspettatamente indenne. La scusa era andare a fare boulder nella Palestra dei Fighetti, quella con la peggiore musica si possa avere in una palestra di arrampicata. Ne è seguito un intenso dolore ad avambracci, spalle e orecchie.
  • i bioritmi di Koris sentono la primavera e hanno deciso di anticipare la sveglia di 5 minuti. Permettendo così a Koris di arrivare al lavoro alle otto e cullare l’illusione di uscire presto. Solo che poi a mezzogiorno scoppia il merdone, si mangia appena e si finisce per uscire alle sei. In ritardo per andare ad arrampicare, nell’unica congiunzione astrale in cui gli altri sono in anticipo. Così Koris fa cose a caso e si ammazza su un 6a+ che però è troppo facile per essere un 6a+. Vabbè, robe da arrampicatori (scarsi);
  • Koris non riesce a capire se quelli che stanno spuntando sono addominali o panza generica. Visto quello che mangia, si propende per la panza. Se no Junior ha proposto anche l’Alien.
  • un tipo, dopo aver ascoltanto l’orribile parlantina francesizzante di Koris, ha esclamato: “Si sente che lei ha l’accento del Midi! Viene da Tolosa, vero?”. Come no.

In tutto ciò, domani arrivano i Maiores per dare una sorta di placet (o non placet o “fa proprio cacare”) a una possibile Koris casa. E avere l’Amperodattilo sotto lo stesso tetto è una sorta di audit per il disordine casalingo. Sarà il caso di trovare il tempo per nascondere i detriti radioattivi che girano per il salotto.

Hipster della Terra di Mezzo

(Post con insostenibile contenuto di roba fantasy per nerd gravi, sentitevi autorizzati a saltarlo)

Per una ragione o per un’altra, Koris aveva visto solo qualche spezzone di “Lo Hobbit: un viaggio inaspettato”, glissando sulla sua ignoranza a cui in questi giorni ha deciso di porre rimedio. Sia chiaro, aveva letto il libro in prima media, in un’era remota in cui Peter Jackson non aveva ancora portato Tolkien al di fuori dei circoli di nerdoni brufolosi e la traduzione italiana de “Il signore degli anelli” era una roba illeggile che pareva spuntata fuori dagli abissi della prolissità. Altro che Terza Era, insomma, il mondo era giovane.
Nota numero uno al film: fra il design scelto per il drago e il doppiaggio di Gandalf affidato a Proietti, Koris si aspetta sempre che Smaug se ne esca con “Ricorda il tuo credo, cavaliere dell’Antico Codice”. Poi si rende conto che non sta guardando Dragonheart e si mette a piangere perché Dragonheart è quel trauma infantile per i nati fra gli anni ’80 e ’90 per cui non si può non frignare al solo ricordo.
Nota numero due: Koris ha il grossissimo problema di essere fra le 32 persone (fra cui Orso) che hanno sbavato di gioia leggendo “Il Silmarillion”, probabilmente il libro più sottovalutato di tutto l’universo fantasy (una volta che si è sopravvissuti alla prima mortale parte del Valaquenta). Questo fa sì che Koris veda le cose nell’ottica del Silmarillion, quando gli elfi erano cazzuti e Sauron era solo la colf del Vala cattivo cattivissimo. Quindi ogni trenta secondi circa boffonchia “Quando c’era Morgoth, i Balrog arrivavano in orario”.
Koris si trova di fronte armate di orchi (“orchetti” secondo quell’atroce traduzione del suo “Signore degli anelli”; siamo seri, chi minchia avrebbe paura di un’armata di orchetti?) e pensa che che un Feanor qualunque li avrebbe fatti fuori a rutti. Fingolfin si sarebbe pucciato Sauron nel caffèlatte, facendosi un piercing al sopracciglio con l’Unico Anello. Insomma, per Koris il cattivo cattivissimo del film è il Balrog di Moria. Invece ti tocca Legolas, l’elfo precisino che non si spettina nemmeno quando Azog lo piglia a cazzotti in faccia. Così fighetto da suscitare in Koris il commento “Teleri dimmerda” ogni volta che le sue orecchie a punta compaiono sullo schermo.
Tutto ciò porta a un terzo punto: Galadriel è una degli elfi fighi, una dei Noldor, di quelli che hanno combattuto il male per davvero, mica questa robetta da corso di necromanzia per corrispondenza. Bene, allora perché non fa l’equivalente di una mazza in nessuno dei sei film fin d’ora usciti, a parte giocare al “io ve lo avevo detto”? Forse non voleva rubare il divertimento agli altri. O forse nel montaggio si sono dimenticati la battuta “Ahò, Elrond, io sto ar cesso, occupatene un po’ tu de ‘sto zozzone de Sauron e caccialo fori dai cojoni”. Però suona un po’ poco elfico.
Ecco, Koris si ritrova ad essere una sorta di hipster della Terra di Mezzo, di quelli che si aggirano dicendo “Non c’è niente di meglio della musica degli Ainur“, da annoverare fra le persone sgradevoli.
Ma è tutta colpa del week-end piovoso, appena sbucherà il sole tornerà Koris-normale. Forse.

Topicless

E no, non un post sul topless, per quando l’argomento potrebbe ramazzare un buon numero di visitatori, armati delle peggiori intenzioni, ma pur sempre visitatori. Manca la materia per il soggetto, per quanto l’arrampicata abbia incredibili effetti collaterali che nessuno si aspettava.
Comunque sono giorni così, in un dicembre che si è svegliato all’improvviso urlando “ehi, ma è inverno!” e fine della pacchina. Anche fine dei diluvi, il che non è completamente negativo, se non ci fossero 5 gradi. E MeteoFrance che per il week-end si ostina a prevedere pioggia, stronzi. E Koris non ha un partner fisso per arrampicare in palestra. Va a finire che bisogna ripiegare sul Gigione con alto fattore di accollo. Dei Ctoni, salvateci voi.
Koris aveva idee per alcuni post, ma nessuno è venuto alla luce. Questo perché è un periodo della Koris-esistenza in cui si passa dal “Meh” all’euforia senza una ragione evidente. La dura vita degli incoerenti.
Koris avrebbe voluto scrivere:

  • della Koris-Mobile, ribattezzata da Junior “La Ya(xa)ris”, che si è rivelata la supermacchina dei sogni in quanto parte persino in terza, dettaglio fondamentale per chi ha incomprensioni col cambio. Che non è poi così spaventosa, una volta compreso che ci sono cose fantascientifiche come lo sbrinatore del lunotto posteriore e il tergicristallo, tutti accessori assenti sulla Panda che fanno molto Enterprise (soprattutto per il numero di bottoni presenti). Solo che ora bisognerebbe darle un po’ di benzina e la cerca del distributore manda Koris in segmentation fault. Che finché si tratta di fare su e giù la strada di Luminy è un conto…
  • di quell’incontenibile voglia di mollare tutto e partire per i mari del Sud, per prendersi una pausa dai problemi dell’emisfero boreale. Se a Koris prestano un altro libro sull’Antartide, sarà il caso che ci sia un biglietto aereo per Ushuaia. Senza contare che c’è chi da per scontato che un giorno Koris pubblicherà un selfie con un pinguino e la scritta “Tanti saluti da McMurdo”;
  • della necessità di imparare una quarta lingua, possibilmente il giapponese. Colpa della saga samuraica inguardabile cercata dal 2003 e finalmente trovata. Ma in giapponese e senza sottotitoli. Tranne la prima puntata, caricata su Youtube per aumentare la Koris-frustrazione. Senza contare che Koris ha quasi finito il primo anime della sua vita e quell’anime è Nichijou. Urge tornare a “Tette&Cardinali”, aka “I Borgia”;
  • alcuni post sui rifiuti nucleari: Koris ha scoperto che esistono mummie radioattive e vuole renderne edotto il mondo;
  • alcuni post cinco-cazzeggianti sui sentimenti umani e sulla spiccata preferenza per draghi, salamandre e Wurm spinati;
  • alcuni post emo-deprimenti su quanto la vita faccia schifo, con annessa retrospettiva delle cazzate commesse.

Solo che poi succede sempre qualcosa e Koris non scrive. Colpa delle mummie radioattive.