Insuccessi, scienze inesatte e il male dell’internet

Warning: questo post fa parte del diario di bordo personale di Koris e tocca temi personali, difficili e sensibili.

Com’è e come non è, alla fine la lenticchia vampira che sembrava pascersi del Koris-cibo ha deciso che non voleva (o non poteva) diventare un essere umano funzionale. Scoperto per caso: pianti, lacrime e disperazione per ventiquattr’ore. Dopodiché è subentrata la paranoia e la paura per il proprio grasso e grosso culo. Ma non sarà una gravidanza ectopica? E se fosse per quello che l’ormone non cresce né rincula? Che cosa si fa in questi casi, aspettando l’appuntamento dalla ginecologa per cinque lunghissimi giorni? Ricerche internet che riportano agghiaccianti esperienze con pillole abortive, mari di sangue, gente che si è trovata feti nel water, raschiamenti, uteri aperti come ostriche a Natale. Ore e ore a immaginare frattaglie di Koris dappertutto per colpa di un grumo di cellule suicide.

Quando ci si prepara al peggio, si presentano all’appello quelle che nove volte su dieci sono considerate solo una solenne rottura di coglioni: le mestruazioni, che sono un problema quando vengono e quando non vengono, ma questa volta sono accolte con un certo sollievo. Come quella volta in cui avevi il terrore che la contraccezione avesse fatto cilecca e invece no, era solo l’ansia per l’esame di astrofisica delle particelle, come cambiano i casi della vita. Ma ci sarà abbastanza sangue? Come dovrebbe essere, stile ciclo normale o stile mattatoio? Bisogna farsi una tisana al prezzemolo? Quanto deve durare, una settimana, due, sei mesi, per sempre?

Il lunedì la ginecologa ha rivolto a Koris lo sguardo riservato agli psicopatici e non ci sentiamo di darle torto. La cosa positiva è che la questione si risolve in cinque minuti netti senza nemmeno spogliarsi perché “la natura sta facendo da sola, succede una volta ogni 4-5 gravidanze, rifacciamo un esame dell’ormone lunedì prossimo per essere sicuri” “posso farlo anche sabato se…” “ho detto lunedì, e non ne fa uno ogni due giorni finché non scende a zero, eh!”. Psicopatica fino in fondo, pure col foglietto per le domande per non dimenticarsi le cose. Potete riprovarci anche subito se vi va, l’appuntamento per le visite pre-PMA può essere utile ma come volete, prenditi il progesterone che tanto fa solo che bene e se dovesse ricapitare un test positivo non fare la pazza e chiama. L’unico consiglio pratico si riassume col finale di “Eyes Wide Shut“. Oh, e stare tranquilli. Poco c’è mancato che consigliasse un pusher per dell’erba buona, di cui forse ci sarebbe anche bisogno. ‘thieu tutto giulivo, “vedi, se è tranquilla lei stai tranquilla anche tu, abbiamo esaurito il caso che non ha funzionato, ci restano i tre o quattro che funzionano”. Oh, frena, biondino.

In seguito alle sue ricerche compulsive sull’internet in tre lingue diverse, Koris ha il sospetto che la medicina non sia proprio una scienza esatta e la ginecologia ancora meno. “Il grande mistero della vita” e va bene, ma anche un par di palle, soprattutto perché sei rispondi “il grande mistero dei flussi neutronici sull’uranio” ti cacciano a pedate nel culo e hanno anche ragione. Insomma, Koris ha letto di tutto su tutto. Per concepire bisogna avere rapporti il giorno prima e dopo l’ovulazione; anzi, meglio i giorni dopo; anzi, hai il 33% di chances se becchi il giorno stesso dell’ovulazione. L’ovulo vive 72 ore nell’utero; anzi, 24; anzi, 48; anzi, se non stai attenta lo espelli con uno starnuto, all’evenienza anche da naso. La cosa più divertente (lol, col cazzo) è che talvolta i risultati cambiano secondo la lingua di ricerca. In italiano, dopo un aborto spontaneo (chiamiamo le cose col loro nome) bisogna aspettare dai tre ai sei mesi prima di rimettersi a fare zozzerie procreative. Per gli anglosassoni invece entro tre mesi dall’evento ci sono maggiori possibilità. I francesi sono i soliti luridi per cui “alé, on nique” anche subito, fate un po’ come cazzo ve pare, a parte il fantomatico “retour des couches” che non si è ancora bene capito che cosa sia. Insomma, paese che vai, usanza che trovi, solo che Koris pensava si applicasse solo ai dilatati tempi di cottura della pasta, non a una scienza applicabile a tutto il genere umano con cromosomi XX.

Tuttavia, nei momenti di bieca disperazione e insonnia delle tre del mattino, Koris è finita anche in meandri dell’internet che è bene non bazzicare: i forum di mamme, aspiranti mamme, gente in cerca di figli. Quello è crogiolo del peggio, ma quando sei in ansia e vuoi sapere finisce che ci clicchi sopra, senza sapere che stai per farti ancora più male e non ti aiuterà per niente perché ehi, quelle donne non sono te. Esperienze terrificanti, sedicesimo aborto consecutivo, tube usate come cibo per gatti, testicoli tagliuzzati alla ricerca di uno spermatozoo Highlander, fecondazioni assistite andate male più e più volte. “Bisogna stare alla larga dai forum del genere, perché la gente tende ad usarli come terapia di gruppo e spesso e volentieri non racconta le cose come sono andate, fa un’operazione di masking per renderle socialmente accettabili e tu finisci per avere un quadro distorto” dice chi di cervelli ne sa di più. Solo che nella morsa della disperazione sembra che valga tutto e sia tutto vero. Almeno finché, nel cuore della notte e dell’insonnia, non ti ritrovi su un forum in cui si racconta il tuo stesso caso, “ho perso il mio bambino alla sesta settimana di gravidanza, adesso prego per lui che è diventato polvere d’angelo”. E va bene, ognuno gestisce le perdite a modo suo, ma tu non sei così. L’ultima oncia di razionalità rimasta si fa sentire e ti fa presente che quel “coso” era più piccolo dell’unghia che ti stai rosicchiando. Non hai mai pensato che un ammasso di cellule senza né cuore né cervello fosse un essere umano. Certo, era un grumo di cellule che mischiava i tuoi geni con quelli della persona che ami, però resta un grumo. Succede che arriva una risoluzione straordinaria: ogni volta che ti verrà voglia di cercare cose del genere, vai su YouPorn o un sito di hentai. Del resto, stando al consiglio della ginecologa (l’unico che si dovrebbe ascoltare perché lei, a differenza di PoppiSbrinza52, lo fa di mestiere), potrebbero dare spunti ben più utili che tutti i forum di mammine pancine e non.

E insomma, alla fine della fiera, come va? Mah. Non va male, potrebbe andare meglio. Sarebbe stato meglio se avesse funzionato, ma funzionato davvero con tutti i pezzi a posto. Perché non avresti detto “io voglio fare l’amniocentesi e tutte le analisi del caso” se lo avessi tenuto ad ogni costo, no? Quindi alla fine, se proprio c’era qualcosa che non va, meglio così: anche la natura fa debugging e solo un buon debugging porta a un programma efficiente (Koris, dicci che sei un Cylon senza dirci che sei un Cylon). E adesso? Mah. C’è anche da dire che nel giro di un mese si è passati da “procreazione assistita” a “incinta” a “aborto spontaneo” passando per il covid, quindi forse c’è di che essere emotivamente a pezzi e un po’ frullati. Il cervello razionale vorrebbe capire cosa ha funzionato bene in questo folle mese di marzo e cosa no, ma pare che in questa faccenda di razionale ci sia poco. Il che è molto disturbante, perché è assurdo che si possa controllare con precisione dove va a sbattere un miscuglio onda-particella che conosciamo da cent’anni, mentre questa storia della procreazione va avanti da decine di migliaia di anni e tutto quello che uno specialista può dirti si riassume a “scopate deppiù”. Però siamo onesti, come prescrizione medica c’è di peggio.

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1 thoughts on “Insuccessi, scienze inesatte e il male dell’internet

  1. dovehovistote 20 aprile 2022 alle 04:26 Reply

    Un grande abbraccio ❤️

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