Lamentopost per piattura

Koris voleva scrivere un post sull’Aliena campagnola e sui grands-parents che hanno finalmente deciso di considerarla, poi però si è detta che c’è altro oltre all’Aliena. Nonostante l’Aliena sia una grossa fetta della Koris-vita, un’ingombrante fetta di 70 centimetri. Poi magari un giorno scopriremo perché i figli degli altri a un anno sono slanciati elfi Noldor di due metri, danzano la gavotta e recitano Shakespeare in Klingon, mentre Aliena è un topastro semi-bipede taglia 6-9 mesi che urla “vavva!” nei momenti di maggiore ispirazione. Ma questa è un’altra storia.

Koris da un po’ non sa rispondere alla domanda “come va?”, le viene comodo che in francese la gente chiede “ça va?” come riempitivo e non sta davvero ad ascoltare la risposta. Non è che le cose vadano male, perché andar male è tutt’altra cosa. Le cose vanno e basta, senza infamia e senza lode, e forse questa piattura sta iniziando a pesare (che Koris non tolleri le piatture è cosa nota dal senso di disgusto che la attanagliava durante la tratta ferroviaria nella bassa Padana, quando dalle nebbie emergeva il cartello Broni-Stradella).

Parlare di quello che (non) succede in laboratorio sarebbe un copia-incolla degli ultimi post. Ci sarebbero i colloqui annuali per fare il punto sulle carriere, ma Capo Giuseppi finge che Koris non esista. Koris lo aspetta al varco perché ha un cahier des doleances così lungo che a confronto il Silmarillion è la brochure della sagra della lumaca di Pizzobarbuto (esiste Pizzobarbuto? Non abbiamo voglia di googlare). La situazione è in stallo, con ratto-Giuseppi che scappa a nascondersi in ogni buco e Koris-gatto che affila gli artigli. Che poi sarebbe così semplice, basterebbe essere onesti e dirsi “tu non sai cosa fare di me, io qui non mi trovo, mettimi in mobilità e fingiamo di non esserci mai conosciuti”, però la franchezza da queste parti è considerata alla pari dell’impetigine.

Sul tirocinante stendiamo un velo pietoso: Koris se ne lamenta già abbastanza sul fu-tuidder e ormai l’unica cosa da fare è aspettare settembre e la fine del tirocinio. Non che questo giovinotto abbruttito giovi al Koris-umore, perché c’era giusto bisogno di una nuova fonte di dubbio “e se fosse colpa mia che non lo seguo adeguatamente?”. Poi Koris si ricorda che il giovin messere non legge la documentazione, non segue le consegne e ignora la differenza fra un word e un power point, e allora possiamo andare per merde. Ancora quattro mesi a settembre.

Koris cerca soddisfazioni minime almeno nel mondo letterario, che equivale a buttarsi ignudi in una fossa di vipere. Va detto che con un racconto pubblicato e un altro che uscirà a breve si potrebbe urlare “Koris, datti pace!”, ma Koris non si dà pace per definizione. Il malloppo è stato mandato a editori diversi e avariati, da cui si riceve per lo più silenzio stampa (Koris, lo sai che il malloppo sono tre tomi da 300 pagine, vero? Mica si leggono al gabinetto… cioè sì, ma magari per finirli in due giorni ci vuole un’influenza intestinale). Koris è frettolina e vorrebbe sapere subito immediatamente ora, l’attesa la logora e inizia a fare piani per il self publishing perché è stato deciso che il malloppo deve uscire. “Star coso” è stato lanciato a un NotoPremioLetterario senza alcuna convinzione, non passerà la selezione preliminare ma rispetto agli incipit che Koris ha dovuto valutare almeno ha i congiuntivi a posto e non è un giallo con un contractor che torna dell’Arabia Saudita per risolvere il mistero della figlia del fornaio assassinata con un’alabarda spaziale da vichinghi alieni travestiti da mercanti d’arte alla ricerca del santo Graal (Koris sta esagerando ma nemmeno così tanto). Questo avrebbe dovuto infondere in Koris due millilitri di autostima, ma sapere che costoro hanno già pubblicato al contrario non aiuta. È un mondo difficile. Poi Koris legge che la corsa alla vendita, alla pubblicazione mainstream e ai big likes è tutto frutto della società capitalista e invece l’artista dovrebbe per lo più amare la sua arte, e per lo più è d’accordo. Solo che i suoi scritti ha per lo più una relazione complicata.

Forse Koris ha soprattutto bisogno di sparire a -400 in un postaccio umido chiamato grotta e dimenticarsi di tutta la fuffa in superficie, almeno per un po’. Magari se i Maiores prendono l’Aliena in sub-appalto ci si può pensare.

Esempio di tratta ferroviaria nei pressi di Broni-Stradella

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3 thoughts on “Lamentopost per piattura

  1. eleghighi 3 Maggio 2024 alle 19:34 Reply

    condivido l’odio per il piattume e consiglio una discesa in grotta veloce, approfittando dei nonni che a quello servono! Sul fronte scrittura io mi dispero con fatini e ambientazioni urbane, tra un “che monnezza” e un “vincerò il pulitzer” qualcosa si è messo giù ma non penso verrà mai mandato a una CE.
    nel dubbio, mi rifugio su Ao3 dove nessuno si aspetta niente da me (che bella sensazione) e scrivo lì, oltre a leggere di esperti di arti marziali gay cinesi che volano sulle spade a mo’ di skateboard, ambientati in una Cina tra fantasmi, zombie e magia varia. Amo il fantasy.

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    • yaxara 16 Maggio 2024 alle 18:42 Reply

      E io odio WP che non mi notifica i commenti! Sai che avevo pensato anche io di pubblicare sui siti di FF? Poi però non so, ho cambiato idea, era secoli fa.

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      • eleghighi 16 Maggio 2024 alle 19:38

        Ao3 è sempre tuo amico e ti vuol bene, io ho pubblicato anche originali come esercizio mio personale e stranamente non ho ancora dato fuoco al server, pensa tu!

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