Piccola pungente riflessione sui pargoli

“Mia figlia ha tre anni, per cui ora mi tocca toglierla dalla tata e mandarla all’asilo. Il che è una rottura notevole, trovare un asilo. Che poi sarà chiuso il mese d’agosto, quando potrebbe restare aperto per togliermela un po’ di torno. Che poi al mattino ora vuole scegliersi i vestiti ed è una pena. E parla! Parla in continuazione! Ogni tanto non capisco quello che dice e lei si limita a ripetere, quando potrebbe provare a spiegarsi meglio. Poi mioddio, non posso fare più niente. Se la porto in piscina e si diverte, poi è una pena perché non vuole venire più via. Che palle, va già bene che all’ultimo aperitivo che ho fatto c’era una tipa che suonava la chitarra e mi ha tolto un po’ mia figlia di torno.”
“Ah, capisco! Io lascio che sia mia moglie ad occuparsene, faccio solo la parte amministrativa.”
“E tu, Koris, non hai figli? Però hai praticamente 30 anni, dovresti sbrigarti a farne, hai l’età. Non vuoi un bimbo?”
“No perché non so come si cucinano”

No, Koris attualmente non vuole un figlio. Non domani, non fra un mese e forse nemmeno fra un anno.
Perché non è nelle sue priorità e Koris è convinta che mettere al mondo un figlio debba essere una priorità, non una voglia subitanea. Non c’entra che sia il momento, non c’entra che per tradizione si faccia così.
Perché Koris è convinta che un bimbo non si faccia per sbolognarlo alla tata, all’asilo o per considerarlo un peso all’ora dell’aperitivo.
Perché Koris pensa che un figlio che necessita rinunce troppo pensanti crei genitori frustrati e bimbi infelici. E ora come ora il cervello di Koris è immerso in grotte da esplorare, libri da leggere, montagne da scalare, musica da ascoltare, cose da fare ad uno o a due ma certamente non a tre.
Perché Koris ha la stessa teoria di ‘thieu secondo cui un enfant, ça se fait à deux e non è un solo genitore a doversene occupare perché l’altro continui come se nulla fosse, incapace di compiti più gravosi del recuperare il pargolo a scuola.
Perché per Koris un bambino non è il nuovo modello di BMW tutto fiamante finché è in fasce e tanto caruccio, per poi diventare un peso quando richiede manutenzioni.
E soprattutto perché Koris non vuole avere un nuovo argomento di lamentele al lavoro. Ha di meglio da fare, per il momento.
Magari un giorno sarà tardi, ma Koris, al momento, crede che sia meglio così.
Però se qualcuno ha una ricetta da proporre, siamo sempre alla ricerca di idee per la cena.

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18 thoughts on “Piccola pungente riflessione sui pargoli

  1. vidaemquadrinhos 23 luglio 2015 alle 11:25 Reply

    🙂
    Parole santissime

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  2. NerdStark 23 luglio 2015 alle 11:29 Reply

    Hai già due figli poi, Junior e IlBrutto. Non ti bastano?

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    • yaxara 23 luglio 2015 alle 11:33 Reply

      Sarà per quello che non ne voglio di miei, mi danno troppo lavoro i due a carico!

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  3. fradicuneo 23 luglio 2015 alle 11:34 Reply

    Sante parole Koris, non sai quanta gente vedo come il tuo collega e sinceramente mi fa un po’ di tristezza…
    Io penso che se fai un figlio é perché hai voglia di occuparti di lui, e ci possono essere momenti duri ma questo te lo puoi immaginare anche prima di farlo.
    Non puoi pensare che le cose continuino uguali a prima, perché cambia tutto e se lo fai é perché sei pronta e vuoi responsabilizzarti dei cambi, se no meglio astenersi. E se una coppia non si sente mai pronta é una scelta legittima anche quella di non fare dei figli. Mi sembra incluso piú intelligente della scelta di farli e poi sbattersene..

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    • yaxara 23 luglio 2015 alle 11:41 Reply

      In realtà l’autrice della prima prosopopea era una donna.
      E secondo me scegliere di non fare figli potrebbe anche dimostrare una certa onestà intellettuale: del resto al mondo siamo già troppi e al giorno d’oggi le realizzazioni non passano più necessariamente per la riproduzione.

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  4. tetto 23 luglio 2015 alle 12:57 Reply

    Allora, concordo pienamente. E la sparata dei colleghi sarebbe da sganasciarsi se non fosse una cosa tragica, visto che si parla di un esserino vissuto come un peso.
    Concordo anche che fare figli non è un obbligo, che non vanno fatti perchè lo fanno tutti, perchè è arrivata l’età ecc…
    Però devo essere onesta: se uno dovesse aspettare di essere pronto, di avere sistemato tutto, di aver fatto quello che voleva fare per non vivere rinunce ecc ecc probabilmente ci si ritroverebbe a pensarci verso i 40 anni, e a quel punto sorgerebbe qualche problema di fertilità.
    Insomma, a volte per fortuna nella vita le cose accadono e basta, senza programmarle e alla fine è anche meglio.
    Mi è piaciuta tanto la frase: “Non vuoi un bimbo?”
    “No perché non so come si cucinano”
    Dicevo anch’io cose così e la gente inorridiva. Poi sono rimasta incinta a 24 anni e ho cominciato a fare la mamma H24 (orrenda espressione). Altre femmine più “femminili”, che sognavano tanto i bambini, invece li sbolognavano immediatamente a mamme e suocere.
    vedrai, alla fine sarai una mamma chioccia!

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    • yaxara 23 luglio 2015 alle 14:32 Reply

      E’ che io non potrei tollerare l’idea di una cosa cosi’ importante senza programmarla. Non farebbe parte di me. Anche se non credo che sarei una chioccia, è proprio un ruolo che mi è estraneo…

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      • tetto 24 luglio 2015 alle 11:14

        eh, ma la vita ti sorprende!! una mattina ti svegli con due righe rosa sullo stick e di colpo cambia la tua visione del mondo, cambiano le priorità, e quei cosi che disprezzavi alla fine li adori!
        Comunque guarda qui, ti hanno rubato la battuta, mi sa:
        http://www.huffingtonpost.it/deborah-dirani/ho-40-anni-e-neanche-un-figlio-donna-felice_b_7830472.html?fbpj

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      • yaxara 24 luglio 2015 alle 13:33

        Si’, ma ecco, io cerco di fare il possibile per non farmi sorprendere dalla vita, perché non credo sarebbe una gradita sorpresa e fino ad ora (anche in termini di stabilità economica e di partner) avrebbe portato più problemi che altro.

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  5. unaparoladesuetaalgiorno 23 luglio 2015 alle 13:01 Reply

    Giustissimo! Un figlio è un impegno continuo…anche se, devo dirti, che la mia è sempre stata una bambina tranquilla e mi ha lasciato sempre il tempo di occuparmi delle mie cose senza tiranneggiarmi

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    • yaxara 23 luglio 2015 alle 14:28 Reply

      Giusto, solo che non puoi saperlo a priori. E secondo me dipende anche molto dall’ambiente in cui il pargolo cresce…

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  6. altrirespiri 23 luglio 2015 alle 13:59 Reply

    sono d’accordo con Tetto che i figli sarebbe meglio non farli a 40 anni. Possibilmente.
    Però penso che i figli devono essere voluti e voluti da tutti e due i genitori. Io so esattamente com’è sentirsi dire “tu sei stata un incidente”: non te lo togli mai di dosso.
    Quindi fa un figlio quando lo vorrai. Indipendentemente però da paranoie tipo “la casa non è adatta, non guadagno abbastanza, non saprei organizzarmi…” Se lo vuoi, trovi il modo di fare tutto.
    Poi… il 31 una mia amica ha il cesareo programmato. Ha 44 anni ed ha aspettato fin qua perché è stata impegnata in cosucce tipo il fidanzato che l’ha mollata il giorno che stava spedendo le partecipazioni di nozze prima e una bella chemioterapia e lo smaltimento della stessa poi. Era improbabile che questa bambina arrivasse, ma è arrivata. Voluta da lei e dal suo compagno, molto voluta.
    Le cose vanno come devono andare.

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    • yaxara 23 luglio 2015 alle 14:30 Reply

      Sono d’accordo, certo è che se una arriva a 40 anni senza volerne magari qualche domanda è il caso che se la faccia. Magari non ne vuole, non c’è niente di male. Certo è che non si fa un figlio come si mangia lo yogurt perché scade domani…
      Pero’ sono contenta per la tua amica 🙂

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  7. elena 23 luglio 2015 alle 19:37 Reply

    però se decidi di farlo, sarà un figliolino MERAVIGLIOSAMENTE SIMPATICO come te.( il dna non mente !!!) io ti adoro da molto tempo in silenzio, e appena posso rileggo il tuo blog in retromarcia .un bacio Elena

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    • yaxara 24 luglio 2015 alle 06:31 Reply

      Oddio, nel DNA c’è anche un sacco di fuffa 😀
      Grazie per esserti rivelata e buona lettura 🙂

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  8. Mezzatazza 26 luglio 2015 alle 08:54 Reply

    Veramente sacrosanto

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