(Post a base di turpiloquio e scene poco edificanti. Nascondete le nonne e i bambini)
Tutti gli speleologi del dipartimento (o quasi) si sono trovati sabato mattina sulla Sainte Baume. Koris era fra quelli che facevano lo stage di manovre di soccorso e autosoccorso.
“Imparate tutto per bene che poi andiamo a salvare quelli del CAF che sono nel buco di fianco e al solito non ne usciranno vivi”
Tanto perché il gruppo speleo del CAF goda di miglior fama.
L’operazione di autosoccorso più pittoresca in assoluto è il disimpegno verso il basso. Permette di passare momenti intimi con un pompiere come vittima o con la di lui fidanzata (Koris nelle vesti di vittima). Le tappe sono le seguenti:
- Raggiungere l’infornato in alto sulla corda. Primo passo particolarmente delicato in quanto il soccorritore entra fra le gambe dell’infortunato. Ancora più delicato se la vittima è un maschio e si vede arrivare un bloccante in acciaio molto molto vicino ai gioielli di famiglia.
- Ci si attacca alla vittima. Nella pratica, si sbuca da in mezzo alle gambe e ci si mette a cavalcioni sopra. Secondo la dolcezza del socorritore, potrebbe trattarsi di preliminari spinti.
- Montare un discensore sulla vittima. Qualora non lo avesse già montato, iniziano le palpate di chiappe per scoprire in quale punto dell’imbrago si trovi codesto maledetto discensore.
- Togliere la vittima dai bloccanti. Qui si ride se il soccorritore pesa 50 kg e la vittima 80 (Koris-vita vissuta). Per sollevare il malcapitato dai bloccanti la tecnica più in voga sono sempre le palpate di culo, seguite dal passaggio in mezzo alle gambe, fino ad avvenuto miracolo.
- Una volta liberi, si ramazza il proprio disordine su corda e si scende sul discensore. Si consiglia di coccolare la vittima, perché in fondo si è vissuta un’esperienza intima. A fare pipì si va dopo.
Qualora una simile descrizione risultasse nebulosa, youtube potrebbe chiarire la potenzialità erotica di una simile situazione. Ci sono delle foto di Koris intenta a tale pratica, ma non sono in nostro possesso (male!). Una side option predicata da ‘thieu è il metodo del taglio della corda. Metodo che se non ben praticato può rivelarsi piuttosto defintivo.
Se la vittima è sopravvissuta a tale trattamento più o meno intimo, bisogna apprendere come riscaldarla in attesa del marito geloso dei soccorsi. In pratica, si monta una tende con le coperte termiche. S’è deciso di fare ciò al bivacco a -100. Koris era in coppia con la fidanzata del pompiere, il resto tutti maschi.
“Allora io prendo queste due e le porto giù al bivacco”
“Certo, così insegni loro come ci si riscalda sottoterra”
“Ovvio, prima montiamo la tenda, poi ci chiudiamo dentro, togliamo le tute e ci riscaldiamo col calore dei corpi”
“Ahem, non per interrompervi, ma io avrei ‘thieu, il mio riscaldamento personale, due pozzi più in alto”
“E che problema c’è? Non sarà mica geloso! E poi basta dirgli che non è necessario che scenda…”
Che uno organizzebbe anche delle uscita inter-club, solo che rischiano di trasformarsi in un club per scambisti.
Tale intensa attività di presunto soccorso con la ridarella isterica, più un’andata-ritorno a -100 in omaggio, ha lasciato un segno indelebile nei Koris-addominali, che non si riprenderanno tanto facilmente. Una prova di più a conferma della teoria secondo cui la speleologia, anche senza (ma quanto mai?) rutti, puzzette in libertà e fango ovunque, non è uno sport per signorine ben educate.
Messo il tag:addominali, esperienze omosessuali, pratiche erotiche, scambisti, sesso, sexy speleo, speleo
Comunque le curegge in tenda sono da abolire XD
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Se fa freddo riscaldano!
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