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Giù al Nord

Koris trovasi appena sbarcata a Strasburgo. Al meeting a cui fino all’ultimo ha detto di non avere voglia di andare. Tant’è che sta dormendo seduta davanti alle presentazioni introduttive, dopo essere stata sballottata da un aereo a un pullman, a un treno, a un tram a una sala conferenze. Da Noailles a Cronenbourg nell’arco di una mattinata.
Il clima potrebbe per adesso andare peggio. Ma fino a venerdì mattina ha ampi margini di peggioramento.
Koris si trova a Strasburgo con una valigia di sonno arretrato, una spazzola in prestito perché la sua si è suicidata cadendo dal quarto piano e due presentazioni da fare, perché tvu is meglich’uan, come si diceva negli anni ’90.
Nel bagaglio potrebbe esserci anche la sua nuova reflex fiammante, ammesso che sia sopravvissuta al viaggio.
Koris-notizie nelle prossime giornate, ammesso che l’individuo sopravviva alle due presentazioni e al sonno arretrato.

Ghost writer offresi

 Cara Maria Stella,

Che mi hai dato un incentivo a fare le valigie e partire alla volta della Francia. Che stai facendo della scuola in cui insegnano U Babbu e l’Amperodattilo un pubblico vespasiano. Che ne capisci di scuola quanto io di cardiologia. 
Una domanda: ti serve per caso un ghost writer per i comunicati stampa? No, sai, perché qui fa sempre piacere arrotondare un po’ lo stipendio generosamente elargito da Sarkò. E poi da ex-Operista a leggere certe cose magari mi incazzo pure:

Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna. Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante". 

Posso farti alcune domande? Anche se non posso, te le faccio lo stesso:

  1. Dove cacchio lo avete messo ‘sto tunnel fra il Gran Sasso e il CERN? Ci fate passare i fondi neri diretti alle banche di Ginevra? È una grande opera versione beta per il ponte sullo stretto di Messina? Non per altro, ma perché noi fisici di ‘sto tunnel non avevamo proprio mai sentito parlare. Sarebbe stato comodo per i collaboration meeting, sai com’è…
  2. Quei 45 milioni di euro impiegati per la costruzione di un tunnel che non ci risulta esistere, chi se li è cuccati?
  3. Lo sai che i ricercatori che hanno fatto la misura sono sì italiani, ma a zonzo per l’Europa? Indovina un po’ perché…

La prossima volta che scrivi un comunicato stampa, pensaci. Documentati. Se non ne hai voglia, mi offro di farlo io. Ove interessata, contattami via mail che ti mando il mio RIB per il bonifico.
Saluti,

Yaxara

Persecuzioni

Koris ha finalmente avuto la conferma ufficiale della partenza per Bamberga, domattina. Aereo delle 6:05. Fuck yeah, dottorandi low cost. Se sopravviverà alla combinazione aereo più treno più treno è tutto da vedere. Ma è in buona compagnia.
Roy Batty, il relatore Replicante, ha dato il placet a fare la presentazione sul nulla cosmico che Koris ha prodotto la settimana in cui avrebbe dovuto essere a Parigi. A suon di giornate di dodici ore di lavoro, finalmente qualche timido dato fa capolino nel Koris-computer.
Sabato mattina Koris ha fatto una spregiudicata presentazione in cui si parla del più e del meno, del tempo, di come non ci siano più le mezze stagioni, con qualche neutrino infilato qua e là per infinocchiare il prossimo. Dopodiché ha fatto un back-up della presentazione, memore della poca voglia di Trillian di viaggiare, e lo Stato Maggiore ha deliberato di non voler vedere più un computer fino a nuovo ordine. 
Koris senza un computer è come un anatroccolo che non trova la mamma: si aggira per casa con occhi vuoti e niente da fare. Capita che la chiamino al cellulare, avendo un’incredibile e inimmaginabile vita sociale:
"Noi andiamo a pesca a Sormiou stasera, ti va di accompagarci?"
Koris e la pesca divergono come rette sghembe, ma la prospettiva di Sormiou è sempre allettante. Quindi ha preso, gambe in spalla e rotta per le calanques al crepuscolo. Quando hanno cominciato a comparire le stelle in cielo, anche il mare si è popolato di tante piccole lucine verdi, alcune a pelo dell’acqua, altre a fondo. Saltavano, giravano in tondo, si spegnevano, si riaccendevano.
Molto romantico, già.
Se non fosse stato che Koris sapeva cos’erano.
"I fottuti pyrosoma, quelli che mi sciupano le misure di ANTARES! Ammaziamoli tutti!"
Non c’è pericolo, ogni volta che ci si vuole staccare, la fisica ti rincorre. Anche sotto forma di pyrosoma. Questa è una persecuzione.

sormiou

(Sì, ti segue anche qui) 

Don’t try suicide, o forse anche sì

Koris in questi giorni è sull’orlo del suicidio. Cioè, è sempre sull’orlo del suicidio, ma in questi ultimi giorni un po’ di più.
Troppo presto Koris dovrà partire per le lande bavaresi, per il solito meeting di collaborazione. Questa volta spera di andarci con Trillian e non sola, abbandonata e in lutto, come accadde a Mosca. Per ovviare poi alla serrata delle borse da parte del capo, Koris e il collega dottorando S. hanno optato per la soluzione di viaggio low-cost: areo fino a Francoforte e treno fino alla destinazione bavarese. L’aereo partirà da Marignane alle ore 6:05. Per giungere a Marignane da Marseille Saint Charles sono necessari più o meno trenta minuti. Da tana Koris fino a Marseille Saint Charles dieci minuti, che prima del levar del sole contano doppio. Ci si prospetta una levataccia universale.
Ma non è questo il problema di Koris. Lo Stato Maggiore è inquieto perché dovrà presentare. E non sa cosa. Roy Batty ha comandato, quindi Koris deve eseguire prontamente. Koris ha quindi preparato un fantastico template che farà da cornice alla sua presentazione. Il problema è il contenuto. Il centro di calcolo di Lione continua a boicottarle le analisi dati. E non si può nemmeno sperare in una proiezione di foto delle Koris-vacanze, notoriamente non pervenute.
Il problema numero due, a cui non c’è rimedio alcuno, è ancora più imminente. Si situa a Parigi, capitale in cui Koris si sposterà al più presto per una settimana. La chiamavano summer school, episodio due. Lo Stato Maggiore sperava che fosse migliore della precedente, ma come sempre et ho errato. Ieri Koris ha guardato la lista dei professori che interverranno. E ha scoperto che c’è lui, R*. Quello che offrì a Koris il dottorato a Ginevra. Quello che venne illuso da Koris con blande promesse e silenzi imbarazzanti. Quello che venne prontamente tradito quando Koris si gettò fra le braccia del più giovane e prestante Roy Batty. Lo Stato Maggiore ha l’impressione che R*, megaprofessore dedito a fare offerte che non si possono rifiutare, non l’abbia presa esattamente con filosofia. Koris teme rappresaglie sotto il cielo della Ville Lumière. Sta per chiedere la scorta armata. O un secondo per il seppuku.

P.S. La prima parte del titolo è presa da una sconosciuta canzone di Freddie Mercury. Al modo di Koris, voleva essere un omaggio.

Latitanza

In questi giorni e per tutto il mese d’agosto, Koris latita.
Latita dalla terra purtroppo natia, con un record personale di 44 giorni filati in terra dolcemente straniera. Record destinato ad aumentare, pare, con gran dispitto dei Maiores. Forse un po’ meno dispitto di Orso e sicuramente menefreghismo di gatta Spin.
Latita dal web perché, come detto a inizio mese, agosto è il mese infame di internet ove il deserto impera e il blogger privo di commenti si suicida.
Il neutrino latita, perché questo è il suo mestiere. Koris, al contrario, si trova sempre in postazione, come Romeo sotto il balcone di Giulietta, in attesa che l’impietosa particella si mostri. Per ora Koris-Romeo viene puntualmente disillusa e piangucola negli angoli.
Koris attende che settembre le piombi addosso con:

  • le tasse della scuola di dottorato da pagare, suzione abbastanza potente da farle passare la velleità di comprarsi la macchina fotografica nuova
  • la summer school in quel della capitale, assieme all’interpretazione della dicitura "cena al museo d’Orsay". Koris ha già l’ansia da prestazione (e da vestiario alla sola idea)
  • il meeting in Allemagna, ove si deve presentare per volere di Roy Batty. Peccato che Koris non abbia niente da presentare, nemmeno le foto delle vacanze che non ha fatto

Koris sperava di arginare lo stress incombente ieri sera, dilettandosi in una mousse al cioccolato. Peccato il surrogato del mascarpone non abbia dato gli effetti sperati. La mousse è rimasta un’accozzaglia liquida e immangiabile. Davanti a cotanta desolazione, Koris ha esclamato:
"Montare a neve questa roba qui è come cercare di rassodare le chiappe di un’ultrasettantenne".
Sì, il rientro dalle vacanze (altrui) dovrebbe essere illegale.

Preparando la campanga di Russia, in partenza

Il destin cosi’ defrauda le speranze dei mortali,
ah, chi mai fra tanti mali, chi mai puo’ la vita amar?

Domani si parte con gli auspici piu’ infausti che mai, lasciandosi dietro il cadavere della fu Trillian. Koris ha comunque estirpato l’hardisk, in un rito a meta’ fra la donazione degli organi e una macabra tendenza alla sacra reliquia. Ora non resta che trovare un adattatore opportuno e un erede della povera sventurata. Roy Batty e’ stato avvertito della disgrazia.
"Mi e’ morto il macbook"
"Mi spiace. E la presentazione?"
"Era li’ sopra"
"Merde!"
Commento conciso ed esauriente che chiude il discorso. Koris si e’ mestamente avviata a rifare la presentazione. Il Replicante la ha in qualche modo approvata, dopodiche’ ha proposto di prendere al volo un pc nuovo e passare la notte a installarci Linux. U Babbu ha letto fra le righe una proposta romantica, Koris (che ha un aereo domattina alle 8:00) una vena di follia.

lista
(Poi Koris ha le idee piuttosto chiare sull’erede)

E domani si parte. Fra una tragedia e l’altra, scongiurato il tentativo di suicidio della rete, la valigia e’ ancora mezza da fare. Ma solo mezza, eh. Le scarpe pesanti, il maglione e la cannottiera di lana sono gia’ imbustate e pronte a partire. Si’, lo Stato Maggiore e’ perfettamente consapevole che e’ giugno. Ma e’ altrettanto consapevole che e’ Mosca. Se Koris ci pensa piu’ seriamente le viene male, per cui non ci pensa e basta.

Non si sa quale possa essere lo stato delle connessioni in Russia. Potrebbe essere una catastrofe o meno, visto che nelle ultime 24 ore le catastrofi si sono messe in cosa prendendo il numero come al banco del prosciutto. Solo che pensare "peggio di cosi’ non puo’ andare" e’ il miglior modo per verificare l’inesistenza di un limite inferiore al peggio. Per esempio potrebbe non suonare la sveglia. Cioe’, nessuna delle due sveglie (dato l’andazzo degli ultimi giorni, Koris e’ diventata un po’ paranoica, al punto che potrebbe tatuarsi la presentazione su una chiappa pur di essere sicura di non perderla).

Domani ci si aspetta una giornata per aeroporti, cambi di fusi orari, inseguimenti di valige e via dicendo. Domani si perdono due ore. O meglio, si rimandando due ore a sabato 11. Succedono cose strane, gia’.
Il ritorno e’ previsto a piedi, con scalo alla Beresina.

 

Preparando la campagna di Russia, episodio quattro

Non ne usciremo vivi, ma questo era già compreso nella dicitura "campagna di Russia". Beh, uno su tredici magari la spunta. Koris sarà sicuramente fra gli altri dodici, ma questo è un trascurabile dettaglio. Del resto la storia vuole i suoi martiri, la fisica, verosimilmente gelosa, pure.

L’ansia da meeting ha raggiunto livelli incommensurabili e contagiato un po’ tutti. Si è visto Roy Batty fare quattro cose assieme, senza mai perdere il filo. Ma lui è un Replicante, è stato progettato per fare questo. Lo Stato Maggiore, in balia degli eventi e in preda a una fame atavica seconda solo a quella di gatta Spin, è comunque ammirato.

Koris assieme all’ansia da meeting ha anche l’ansia da prestazione. Sarà la sua prima presentazione e questa volta se dice stronzate se ne accorgeranno. La presentazione giace ancora non fatta nel Koris-inconscio, generatrice di sogni folli. È il caso che esca di lì al più presto. Un’altra cosa che angustia Koris è Mosca in sé. Oggi si è trovata davanti una cartina del metrò in cirillico. Senza traslitterazioni. È stato il panico, nonostante gli anni di greco antico impartiti da U Babbu. E quando si è trovata la traslitterazione è stato anche peggio. Koris già blatera parole a caso in francese, come riuscirà mai a dire "Paveletskaya"? O "Domodedovskaya"? Mentre verga queste righe Koris si rende conto che il russo ha lo stesso effetto di Spin che passeggia sulla tastiera.

Nel frattempo Koris è in laboratorio dietro ai maledetti dati imbarazzanti da presentare. Come è noto si prepara tutto all’ultimo momento. Sarebbe un’ottima ora per cenare, tuttavia. Invece Koris sta cantando un Te Deum perché lo suona iTunes e perché in qualche modo bisogna pur tenersi svegli. Il prossimo passo sono gli Iron Maiden, per coerenza. Sono il calo di zuccheri e il laboratorio deserto che invogliano.

Oppure, siamo onesti, la Russia ci sta uccidendo ancora prima di cominciare. Terra bruciata preventiva, l’avevo detto.